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Sono tante le ragioni che possono spingerci a decidere di cambiare l’arredamento di casa nostra: desiderio di novità, di “svecchiare” la propria abitazione e darle un’impronta più personale, di ottimizzarne gli spazi, di disfarsi di mobili non più in linea con il proprio gusto o con le proprie esigenze; o ancora la necessità di renderla più appetibile per la vendita o l’affitto.

Quando il decluttering non basta

A volte è sufficiente seguire dei piccoli accorgimenti per conferire alla propria abitazione una fisionomia completamente diversa: c’è chi si limita a ritinteggiare le pareti, cambiare gli accessori o a rinnovarli, restaurarli variandone tessuti e motivi decorativi per allinearli il più possibile ai propri gusti o alla moda del momento.

Talvolta la voglia di cambiare arredamento viene soddisfatta appieno dall’acquisto di nuovi elementi di arredo: puntare a specchi, tende e tappeti nuovi di zecca e limitarsi a riassemblare la posizione dei mobili già presenti potrebbe fare al caso di alcuni. Una rigorosa operazione di decluttering (eliminazione di tutti gli oggetti che risultano di troppo, o anche solo esteticamente inadatti ai propri scopi) è poi l’ideale per chi ha un budget ristretto a disposizione e vuole liberarsi del superfluo.

Vari stili di arredamento per tutti i gusti e per tutte le tasche

Qualora però nessuna di queste soluzioni, economiche ma inevitabilmente temporanee, si rivelasse decisiva, è il caso di volgere lo sguardo al nuovo e documentarsi sui molteplici stili disponibili per cambiare arredamento e dare così un volto differente alla propria casa senza dover scendere a compromessi.

Arredamento classico

Classico: uno stile intramontabile caratterizzato da eleganza, sicurezza e affidabilità nel tempo. Il legno è il materiale predominante sia per pavimenti che per mobili (cassettiere in camera da letto, credenze in cucina, cristallerie in soggiorno, grandi tavoli con venature a vista in sala da pranzo); le linee sono morbide e sinuose, l’atmosfera risulta calda e accogliente con l’uso diffuso di bianco, avorio e panna.

Arredamento moderno

Moderno: razionale, semplice e funzionale, lo stile moderno punta l’accento su pulizia delle linee e abile uso di luce e colori per alleggerire gli ambienti.

Shabby chic

Shabby chic: letteralmente “trasandato elegante”, ha preso piede negli Stati Uniti e si è diffuso rapidamente anche in Europa. Si tratta di uno stile dalle regole semplici ma piuttosto rigide: colori opachi e tonalità pastello (soprattutto bianche, beige e grigie) per finiture e arredi, tessuti floreali, reimpiego sapiente di oggetti usurati dal tempo (legni appena scheggiati, bordi smussati, superfici scrostate) per un risultato non adatto a tutti gli ambienti ma di indubbio fascino.

Arredamento rustico

Rustico: suggerisce un’idea di “ritorno alle radici” puntando all’utilizzo di linee morbide e materiali naturali: pareti in pietra, camini, stufe a legna, elementi in ferro battuto e ceramica (soprattutto per gli esterni) .

Arredamento vintage

Vintage: adatto a chi voglia fare un salto indietro nel tempo, il vintage è uno stile altamente personalizzabile poiché basato su una ricerca minuziosa di elementi d’arredamento datati e non più replicabili su larga scala; costituisce una soluzione relativamente economica, a meno che non si voglia puntare su oggetti da collezione particolarmente rari.

Arredamento boho chic

Boho chic: è lo stile di arredamento che, più di altri, dà spazio alla libera espressione della propria personalità. Unisce classico e moderno, vintage ed etnico, e incoraggia scelte non convenzionali e abbinamenti cromatici originali per un colpo d’occhio assicurato.

Arredamento Industrial

Industrial: ideale per chi dispone di grandi spazi luminosi, questo stile è tipico dei loft newyorkesi più alla moda e caratterizza anche molti negozi e locali. Spartano, essenziale e senza fronzoli, l’industrial si serve di materiali semplici come ferro e legno per gli arredi, cemento lucido o legno grezzo per i pavimenti, mattoni a vista per le pareti. Gli arredi sono perlopiù composti da oggetti vintage di cui si mantengono le imperfezioni: graffi e scalfitture, accostamenti cromatici non omogenei, saldature a vista, superfici ruvide.

Arredamento scandinavo

Scandinavo: come il nome suggerisce, questo stile di arredamento è diffuso principalmente nei Paesi scandinavi, soprattutto in Svezia, ed è caratterizzato da superfici lucide o riflettenti dalle palette tendenti al chiaro; il nucleo caldo e allegro della stanza è spesso abbinato a linee pulite e toni più chiari di sfondo.

Arredamento eclettico

Eclettico: unisce colori, finiture, forme, epoche differenti a proprio piacimento, servendosi di gamme cromatiche e di materiali più estese possibile. Rappresenta la combinazione più fantasiosa di stili anche molto diversi tra loro.

Conclusioni

Prima di procedere alla scelta è comunque consigliabile conoscere a fondo l’ambiente di cui si dispone, per sfruttarne al meglio gli spazi e le risorse ed effettuare una spesa quanto più ponderata.

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